L'hanno beccato con l'auto parcheggiata in divieto di sosta, con un permesso disabili ufficialmente smarrito e comunque intestato a un'auto con una targa diversa. Lui era il capo dei vigili di Roma. Scrivo 'era' perchè quando le foto sono apparse sul 'Messaggero' il sindaco Walter Veltroni ha preso una decisione fulminea: lo ha rimosso dall'incarico.
Il capo dei vigili non si è fatto intimidire nè dalle foto nè dai dettagli sul suo comportamento. Ha risposto annunciando una querela e spiegando così il suo comportamento: 'Si è trattato di un atto di superifcialità. Credo di avere la coscienza a posto, perché il permesso disabili, usato la mattina dalla mia compagna per accompagnare la madre, era lì per una dimenticanza, e tra l'altro non sarebbe servito per entrare in via della Croce. Per errore poi era stato esposto il tagliando scaduto, basta pensare che dentro il cassettino dell'auto ce ne è anche uno regolare. Inoltre sono abbastanza sicuro, anche se verificherò, che in quel posto si poteva anche parcheggiare, perché il codice della strada, all'articolo 7, dice che dopo le 20, sotto il cartello di sosta vietata, ve ne deve essere uno aggiuntivo con l'indicazione 'sosta vietata anche di notte''. E poi: 'Sono il comandante dei vigili e non devo commettere irregolarità ma sto pagando un prezzo esageratamente caro rispetto a quello che ho fatto. C'è qualche comandante dei vigili che nella sua vita non ha mai preso una multa?'
La sua difesa tralascia alcuni dettagli come il fatto che a Roma non ho mai visto alcun segnale con l'indicazione 'sosta vietata anche di notte' e che a volte - proprio di notte - i vigili arrivano a fare la multa anche alle auto parcheggiate regolarmente in base a una antica legge che prevede che nelle strade senza marciapiede si debba sostare ad almeno un metro dal muro: come dire, parcheggiare al centro della via. Tralascia il dettaglio che il tagliando risulta smarrito e che, in genere, proprio perché si è a capo dei vigili bisognerebbe essere da esempio.
C'è però da considerare un altro aspetto: una certa tempestività nella decisione di rimuoverlo e una dose esagerata di fortuna nel beccare la sua auto in divieto di sosta e con il permesso disabili. E' lecito pensare ad un'imboscata. E' già capitato in passato qualcosa di simile proprio a Roma. Nell'ottobre del 2003 l'auto dell'allora assessore alla Sicurezza Liliana Ferrara fu fotografata in divieto di sosta davanti alla sede dell'assessorato. L'assessore non perse il posto ma due anni dopo non entrò nella nuova giunta.
'I rapporti freddi del capo di Giovanni Catanzaro con il sindaco erano noti a tutti' racconta Donato Robilotta, capogruppo alla regione Lazio dei Socialisti Riformisti. 'Aveva un'idea differente rispetto all'assessore competente e al sindaco del ruolo e delle funzioni del corpo della polizia municipale'.
C'erano divergenze di opinione con Veltroni, dunque, ma anche all'interno del corpo non era ben visto. Lo chiamavano 'Katanga'. Giovanni Di Gabriele è segretaio aggiunto della Cisl Polizia Municipale ma è innanzitutto un vigile in servizio regolare. 'Sono una sorta di confessionale per i miei colleghi e quando ti accorgi che uno che concepiva il suo ruolo in modo feudale, con arroganza, commette ripetutamente alcune irregolarità, allora è opportuno chiamare la stampa. Chi sbaglia, paga'.