Massimo Morsello
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 Il rapporto tra Chiesa e Nazionalsocialismo

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MessaggioTitolo: Il rapporto tra Chiesa e Nazionalsocialismo   Il rapporto tra Chiesa e Nazionalsocialismo Icon_minitimeDom Nov 11, 2007 11:16 am

Il rapporto tra Chiesa e Nazionalsocialismo

Circa il rapporto III Reich-Chiesa Cattolica, come detto anche nella discussione sulla Germania Nazionalsocialista, troviamo un'iniziale tentativo di unità d'intenti sancito dal Concordato, strenuamente voluto da Hitler.
Negli anni i rapporti si deteriorarono per due importanti motivi:

1) Il sincretismo religioso del Nazionalsocialismo, atto a riscoprire e attualizzare tutta una serie di miti, esoterismi e ideali di origine nordica ancestrale.
Hitler fu sempre convinto di poter conciliare il Cristianesimo con queste istanze Neopagane attraverso un'opera di germanizzazione e "deebraicizzazione" del Cristianesimo stesso (cfr. l'azione politica dei gruppi Cristiani Nazionalsocialisti all'interno dello NSDAP, in particolare protestanti, atti a sminuire il valore dell'Antico Testamento, ecc.).
Ciò fu naturalmente ritenuto dalla Chiesa un'ingerenza offensiva e inaccettabile.

2) Hitler si aspettava un'azione politica del Vaticano più decisa contro l'ebraismo, il comunismo (la famosa "Crociata contro il bolscevismo") e le demoplutocrazie, pretendendo addirittura un pronunciamento del Papa e dei Vescovi Tedeschi a favore dell'Asse durante la guerra. Quando vide che ciò non poteva avvenire si irritò assai (benché fosse ovvio che un Papa non può per la natura del suo ruolo prendere una posizione netta in una conflagrazione mondiale), giungendo a perseguitare le frange ecclesiastiche a lui più ostili. Di qui anche le famose leggende (prive di fondamento storico) sui piani di rapimento del Papa o addirittura su presunte nomine di Antipapi.

Storicamente interessante è come il Fuhrer fino alla fine si proclamasse "Cattolico" (cfr. De Felice "Biografia di Mussolini", resoconto dei colloqui colle Ambascerie Italiane e il Duce), anche quando fu in rotta con la Chiesa.
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MessaggioTitolo: Re: Il rapporto tra Chiesa e Nazionalsocialismo   Il rapporto tra Chiesa e Nazionalsocialismo Icon_minitimeDom Nov 11, 2007 11:21 am

LA NOSTRA UNICA FEDE RELIGIOSA È IL NAZIONALSOCIALISMO

I1 nazismo era una nuova religione simbolizzata dal "Volk", sfondo mitico della deificazione del sangue e della razza. Di conseguenza esso non poteva non scontrarsi con il cristianesimo. Il capo del "Fronte del lavoro" hitlerista, dott. Ley, fu molto chiaro e preciso quando dichiarò: «la nostra fede quella che sola ci può salvare, è il nazional-socialismo, e questa fede religiosa non ne tollera nessun altra al suo fianco» (pag.245). L’antagonismo fra la chiesa e i nazionalsocialisti non fu come vogliono gli osservatori ingenui o troppo sapienti, un conflitto politico, ma la lotta di una religione neopagana contro la vera religione di Gesù Cristo. Il Concordato concluso fra la Santa Sede e il Terzo Reich grazie alla mediazione di von Papen, non fu niente di più che l’anestetico destinato ad addormentare l’avversario per poterlo più facilmente distruggere. Il cosiddetto "cristianesimo positivo" nazista era in realtà la religione della razza e del sangue, cioè la "Weltanschaung" nazional-socialista, uno dei peggiori pericoli che la Chiesa dovette affrontare nel corso della storia. Questo "cristianesimo positivo", mai esplicitato in modo chiaro, era solo uno pseudo-cristianesimo nazionalista, socialista e gnostico, che prendeva dal Cattolicesimo, come già fece l’eresia americanista di P. Hecher, gli elementi che reputava positivi, le virtù "attive", ecc., respingendo le virtù "passive" e gli elementi "negativi", in particolare l’Antico Testamento e le lettere di San Paolo. I capi nazisti erano gli unici accreditati a definire il "cristianesimo positivo" come ben spiegò la rivista delle SS "Das Schwarze Korps" (Il corpo nero); «Essendo il cristianesimo positivo un termine introdotto dal nazional-socialismo esso è l'unico accreditato per intrerpretarlo» (Pag.247). Diversamente non solo questo "cristianesimo", ma tutto il fondo della dottrina nazista rimane un mistero, poichè una cosa è ciò che si lasciava trasparire all'esterno e un’altra molto diversa era la vera dottrina professata dagli alti iniziati del nazional-socialismo. Nel settimanale francese "Carrefour", del 6 gennaio 1960, a proposito della detenzione del Prof. Heyde, accusato della eliminazione sistematica dei malati mentali al tempo del 3° Reich, il giornalista e storico Jacques Nobecourt dichiarava: «L’ipotesi di una comunità iniziatica si impose a poco, a poco. Una comunità veramente demoniaca, retta da dogmi occulti, molto più elaborati delle dottrine elementari del "Mein Kampf" e del "Mito del XX secolo", e servita da riti le cui tracce isolate non si notano, ma la cui esistenza appare inevitabile agli esperti» (apud "Hitler et la Tradition..." pag.258). Jean e Michel Angebert commentano: «In completa consonanza con questo giudizio possiamo affermare che, nonostante la scomparsa dei documenti concernenti l’insegnamento iniziatico dei quadri superiori delle SS, ci è dato di ricostruire facilmente, alla luce di quelle spiegazioni, lo spezzato puzzle magico necessario alla comprensione del fenomeno. La nostra spiegazione di conseguenza, ha il merito di riunire, intorno alle ricerche tedesche sull'origine dell’uomo bianco riguardanti il medio evo in generale e Montsègur in particolare, l’insieme storico, culturale, ed esoterico della "Weltanschaung" nazista» (Pag.259). E incalzano i due autori: «Nessuno studioso serio si è mai posto il problema che nonostante sia fondamentale il sapere che "La crociata contro il Graal" e la "Corte di Lucifero in Europa" (dell’autore tedesco colonello delle SS e per giunta membro della "Ahnenerbe" - organismo superiore di ricerca delle SS - Otto Rahn) fossero letture obbligatorie per gli ufficiali superiori di quel nuovo Ordine Teutonico, secondo il valore dello stesso Reichsfuehrer SS (Himmler), il quale agendo in questo modo conferiva ad esse il valore di Vangelo; nonostante ciò, le opere di questo genere non erano molto numerose e il fatto di rendere la loro lettura obbligatoria prova che esse contenevano la chiave della cosmogonia hitlerista per quanto poco qualcuno si desse da fare per cercarla...» (Pag.259). E precisano più avanti «per noi tutto si ordina intorno al tema centrale del Graal» (Pag.260).

P.S.: Non ricordo la fonte di questo articolo, che comunque ho trovato sul web.
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MessaggioTitolo: Re: Il rapporto tra Chiesa e Nazionalsocialismo   Il rapporto tra Chiesa e Nazionalsocialismo Icon_minitimeDom Nov 11, 2007 11:22 am

Occultismo Nazionalsocialista

Lo gnostico Otto Rahn godeva di un grande prestigio fra i capi hitleristi, e un suo libro, "La corte di Lucifero in Europa", fu imposto da Himmler «ai principali dignitari del nazismo, conferendogli cosi il valore dei Vangeli» (pag.64). Lo stesso Reichsfuehrer SS Himmler, vivamente interessato nelle ricerche di Otto Rahn in Montsègur, fece ricostruire il castello di Wewelsburg, vicino a Paderborn, in Westfalia. In esso, situato sotto una sala riunioni di dimensioni impressionanti, si trovava il "santo dei santi", un salone ad arcate a ogiva, il quale doveva ricevere il prestigioso Graal sopra un altare di marmo nero con incise le lettere SS in argento in alfabeto runico. «Le meditazioni degli ospiti di Wewelsburg vertevano sulla mistica biologica, sulla morale dell’onore, sul mito spirituale del sangue e altri temi gnostici e dualistici cari alle elites dell’oltre-Reno. Questi ritiri avevano per scenario una sala di quasi cinquecento metri quadrati situata sopra il locale in cui era l’altare della nuova religione» (pag.65). Si vede che qua il nazismo non appare come un fenomeno meramente politico, ma come un movimento condotto da stregoni e maghi, e ciò in uno dei paesi più avanzati in campo tecnico e scientifico, confermando la verità, già sperimentata dal Faust di Goethe, secondo cui l’estremo razionalismo scientifico conduce alla magia. E il proposito degli autori del libro che stiamo commentando sembra in questo senso molto chiaro: «E’ pertanto un’analisi del pensiero nazional-socialista fatta alla luce delle antiche tradizioni esoteriche che proponiamo ai lettori di questo libro: essendo il tema centrale la gnosi, con la sua più significativa concretizzazione dal tempo del profeta Mani, lo sviluppo si ordina naturalmente intorno al catarismo, caratteristica apparizione neo-gnostica del medio evo, e prosegue con lo studio dei templari. Subito la gnosi si nasconde, degenerando con i Rosa-croce e gli Illuminati di Baviera, per sfociare, dopo molti tentativi, nel misterioso gruppo Thule» (pag.72). Al contrario delle spiegazioni pseudo-storiche che vedono nel Terzo Reich la continuazione del Reich di Bismark e di Guglielmo II, la Germania di Hitler appariva agli occhi dei suoi fondatori e dei suoi iniziati come la terza epoca del genere umano (pag.193), secondo la dichiarazione dello stesso Fuehrer: «I tempi antichi furono. I1 nostro movimento è. Fra i due l’età di mezzo dell’umanità, il medio evo, che durò fino a prima di noi e che stiamo chiudendo» (Hermann Rauschning, "Hitler m’a dit", Parigi 1939 - apud "Hitler et la Tradition...", pag.193). Secondo alcuni autori, Hitler sarebbe stato portato da Rudolf Hess alla pratica dei metodi occultisti e appartenne anche a logge massoniche quali l'O.T.O. (Ordo Templi Orientis). Non la pensano così Jean e Michel Angebert. Per essi il capo nazista era già giunto a tali pratiche per una sua formaziove pseudomistica anteriore e per la sua affiliazione al gruppo Thule (pag.l95).
Fra i gruppi gnostici che diedero origine al nazismo, citiamo la "Societé del Vril" e il "Gruppo Thule" o "Thulegesel schaft", la prima fondata in Germania dal Barone von Sebottendorf. Ma pare sia stato Dietrich Eckart, scrittore e giornalista di fama e membro della Thulegeselschaft, che lanciò veramente Hitler, fornendogli i primi fondi necessari a sostenere la sua campagna politica inaugurale. Rudulf Hess, Alfred Rosenberg, Dietrich Eckart, Karl Haushofer, Nax Amann, «tutta quella gente, come abbiamo potuto verificare, apparteneva alle società segrete di stampo massonico, fossero un gruppo Thule o la società del Vril. Non meravigli inoltre, che la si incontri tutta sempre coinvolta nella realizzazione dei riti della nuova religione della croce uncinata. Disponendo da allora di una base politica, di appoggi finanziari importanti, e di un apparato segreto (che poteva essere guidato da Hitler), il partito nazional-socialista andava trasformandosi nella macchina da guerra di quei nuovi gnostici, avendo per capo un formidabile detonatore, Adolf Hitler, l’unico uomo che possedeva il carisma e le qualità sufficienti per svegliare la Germania dal suo sonno letargico e fare di essa lo strumento docile dei suoi disegni magici. Nel suo letto di morte, nel 1923, Dietrich Eckart confessava ai suoi intimi: «dovete seguire Hitler. Sarà egli a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Noi gli demmo i mezzi per comunicare con essi. Non vi lamentate, egli avrà influenzato la storia più di qualunque altro tedesco» (pag.209).
La gnosi hitlerista voleva agire sull’uomo per trasformare l’universo, nello stesso modo in cui, per processi mistico religiosi, ella protendeva agire sopra l’universo per trasformare l’uomo: «In questa prospettiva, la natura agisce sullo spirito e lo spirito sulla materia, in modo da provocare una trasmutazione di tutti i valori che, solo così, son capaci di generare il superuomo del punto omega, che è quello della perfezione. Tale è il significato della parola "io sono l’alfa e l'omega" e del mito gnostico del serpente che si morde la coda. Nel fondamento di una tale dottrina, destinata ad un piccolo numero di iniziati, si manifesta l’orgoglio che desidera fare dell’uomo il proprio Dio, calpestando sotto i piedi la morale tradizionale e disprezzando la quasi totalità degli uomini, destinata a ritornare (come per i manichei e i catari) al caos (hyle) delle origini» (pag.217). In codeste elucubrazioni gnostiche sulla razza, il nazismo trova un appoggio insperato in Renan, il blasfemo autore della "Vita di Gesù", il quale scriveva nei suoi "dialoghi filosofici" (Parigi 1876). «Una larga applicazione delle scoperte della fisiologia e del principio di selezione potrebbero portare alla creazione di una razza superiore, che avesse diritto al governo non solo per la sua scienza, ma per la superiorità del suo sangue, del suo cervello, dei suoi nervi. Sarebbero delle specie di dei o dee, esseri di valore dieci volte superiore a quel che noi siamo, che potrebbero esser fatti vivere in ambienti artificiali. La natura non fa nulla che non sopravviva in condizioni normali; ma la scienza potrebbe estendere i limiti della vitabilità». Renan conosceva il ciclo delle leggende ariane di Asgaard, paese mitico di uomini bianchi superiori, gli iperborei, antenati degli attuali indoeuropei. Perciò egli dice in continuazione: «Una fabbrica di "ases", una Asgaard potrebbe essere ricostruita al centro dell'Asia. Allo stesso modo in cui l’umanità salì dall'animalità cosi la divinità salirebbe dall’umanità. Ci sarebbero degli esseri che si servirebbero degli uomini come gli uomini si servono degli animali... Ma ripeto, la superiorità intellettuale porta con sè la superiorità religiosa, questi signori futuri li dobbiamo sognare come incarnazioni del bene e della verità: bisognerebbe sottomettersi ad essi». E prosegue: «In codesto modo si concepisce un’epoca in cui tutto ciò che un tempo regnò allo stato di preconcetto e di opinione vacua, regnerebbe allo stato di realtà e di verità: Dio, inferno, paradiso, potere spirituale, monarchia, nobiltà, legittimità, superiorità di razza, poteri soprannaturali, possono nascere nuovamente per opera dell’uomo e della ragione. Sembra che, se una tale ipotesi si debba realizzare in qualche grado sopra il pianeta terra, è in Germania che si verificherà» (apud "Hitler et la Tradition...", pag. 217-219). Ecco dunque il razionalista Renan diventare quasi profeta del nazismo... La cosmogonia hitlerista ricevette un gran contributo dalle teorie del profeta del gelo eterno, lo scienzato austriaco Hurbiger, alle cui elucubrazioni gnostiche il Fuehrer dava pieno appoggio. Hurbiger, che si è abbeverato nei miti profondi che si trovano nell’incosciente dell’umanità, è partigiano della teoria dei cicli adottata da Platone. La terra, la vita, l’umanità, non conobbero un'evoluzione continua, ma un’ascensione a denti di sega, interrotta da cadute che fanno retrocedere l’umanità al livello anteriore. Dopo le civiltà dei giganti, la terra avrebbe cosi conosciuto catastrofi senza nome che avrebbero inghiottito interi continenti (Atlantide, Hiperborea), portando con sè la degenerazione dell’uomo superiore. Per ritrovare l’uomo-dio è necessaria una nuova mutazione che è il segno di tutte le altre (pp. 224-225). All’inizio ritornerà a dar vita al nostro universo sotto un nuovo ciclo, qua ritroviamo il leit-motiv delle speculazioni hitleriste sull’uomo e sul mondo del XX secolo. Bergson profetizzava: «L’Universo è una macchina per fare dei». Theilard de Chardin doveva fargli eco ammettendo la possibilità di una "diriva" che darebbe origine a qualche "forma di ultra-umano": la famosa teoria dei mutanti biologici finiva appena di nascere (pag.230). I leaders nazisti vedranno in essa un appoggio per il loro desiderio di creare il super-uomo ariano. «L’uomo nuovo vive in mezzo a noi». Egli è qui - esclamava Hitler in tono trionfante - vi basta questo? Voglio dirvi un segreto: ho visto l’uomo nuovo. E’ intrepido e crudele. Ho avuto paura davanti a lui» (Hermann Rauschning, "Hitler mi ha detto" - apud "Hitler et la Tradition...", pag. 230). Dopo il millennio in cui impererebbe il nazismo e in cui l’evoluzione toccherebbe l’apice, la verità e il falso, lo spirito e la materia si separerebbero e tornerebbero alla loro radice, la luce ritornerebbe grande e l'oscurità tornerebbe ad essere tutta riunita. «Le ultime particelle di luce si riunirebbero in una gigantesca forma che salirebbe al cielo al tempo stesso in cui la materia formerebbe un enorme sfera (bolos) somigliante al caos originale. E’ cosi che alla fine dei tempi, come il fuoco e il gelo, i due principii antagonici saranno nuovamente separati l’uno dall’altro, così come si trovavano in origine» (pag.229).

P.S.: Non ricordo la fonte di questo articolo, che comunque ho trovato sul web.
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MessaggioTitolo: Re: Il rapporto tra Chiesa e Nazionalsocialismo   Il rapporto tra Chiesa e Nazionalsocialismo Icon_minitimeDom Nov 11, 2007 4:24 pm

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MessaggioTitolo: Re: Il rapporto tra Chiesa e Nazionalsocialismo   Il rapporto tra Chiesa e Nazionalsocialismo Icon_minitimeMer Gen 09, 2008 9:15 pm

é qui la sostanziale differenza tra nazionalsocialismo e fascismo.
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MessaggioTitolo: Re: Il rapporto tra Chiesa e Nazionalsocialismo   Il rapporto tra Chiesa e Nazionalsocialismo Icon_minitimeSab Gen 26, 2008 1:05 am

Hitler e il Cattolicesimo

Circa il rapporto III Reich-Chiesa Cattolica troviamo un’iniziale tentativo di unità d’intenti sancito dal Concordato, strenuamente voluto da Hitler.
Negli anni i rapporti si deteriorarono per due importanti motivi:

1) Il sincretismo religioso del Nazionalsocialismo, atto a riscoprire e attualizzare tutta una serie di miti, esoterismi e ideali di origine nordica ancestrale.
Hitler fu sempre convinto di poter conciliare il Cristianesimo con queste istanze neopagane attraverso un’opera di germanizzazione e “deebraicizzazione” del Cristianesimo stesso (cfr. L’azione politica dei Gruppi Cristiani Nazionalsocialisti all’interno dello NSDAP, in particolare protestanti, atti a sminuire il valore dell’Antico Testamento, ecc.).
Ciò fu naturalmente ritenuto dalla Chiesa un’ingerenza offensiva e inaccettabile.

2) Hitler si aspettava un’azione politica del Vaticano più decisa contro l’ebraismo, il comunismo (la famosa “Crociata contro il bolscevismo”) e le demoplutocrazie, pretendendo addirittura un pronunciamento del Papa e dei Vescovi tedeschi a favore dell’Asse durante la guerra. Quando vide che ciò non poteva avvenire si irritò assai (benché fosse ovvio che un Papa non può per la natura del suo ruolo prendere una posizione netta in una conflagrazione mondiale), giungendo a perseguitare le frange Ecclesiastiche a lui più ostili. Di qui anche le famose leggende (prive di fondamento storico) sui piani di rapimento del Papa o addirittura su presunte nomine di antipapi.

Storicamente interessante è come il Fuhrer, “figlio della Cattolicissima Austria”, fino alla fine si proclamasse Cattolico anche quando fu in rotta con la Chiesa(cfr. De Felice “Biografia di Mussolini”, resoconto dei colloqui colle Ambascerie Italiane e il Duce).
Il punto è che la personalità di Hitler era decisamente particolare e complessa.

Nell’ambito del Nazionalsocialismo Tedesco si tentò comunque sempre di far convivere una specie di “Cristianesimo purificato” con la mitica neopagana, per volontà precisa di Hitler: ovviamente tutto ciò dal punto di vista Cattolico è alquanto eterodosso ed è casomai più vicino al puritanesimo protestante.
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