TRATTO DAL SITO DI FORZA NUOVA
La seguente proposta di legge prevede la socializzazione, parziale e garantiva, delle aziende idriche di distribuzione dell’acqua per uso domestico. Essa mira ad escludere l’interesse privato dalla gestione dell’aziende garantendo l’interesse dei consumatori, tutelando e garantendo la tariffazione sociale e colmando il più possibile gli sprechi.
La proposta si basa su pochi e facili punti che qui sotto vengono descritti:
1. Le aziende pubbliche che gestiscono e distribuiscono l’acqua devono rimanere, o devono nuovamente essere riconvertite, in un capitale di azienda al 100% pubblico, senza alcuna partecipazione dei privati.
2. Tutti i consumatori saranno a loro volta soci dell’azienda con pari diritti e doveri. Il maggiore azionista rimarranno i Municipi e le Province che dovranno gestire l’azienda
3. Le aziende pubbliche, distribuiscono il bene a tutti i cittadini della propria area di distribuzione presso il proprio domicilio applicando ad essi un primo e modesto costo di gestione della rete acquifera pari a 15 euro ogni due mesi, necessari a mantenere in attivo il bilancio aziendale e ad adempiere, come appena detto, ai costi necessari per la depurazione la manutenzione e la distribuzione. nell’interesse comune
4. Le aziende pubbliche dovranno fornire ad ogni nucleo familiare (in base anche al numero dei componenti) una quantità media di acqua al mese gratuitamente. Possiamo stimare che una famiglia composta da 4 persone possa usufruire di 4000 litri di acqua al mese gratuitamente.
Questa modesta quantità servirà ad adempiere in maniera civile ed umana ai maggiori consumi di acqua che mediamente vengono consumati da una famiglia italiana (igiene personale, elettrodomestici comuni, acqua da bere)
5. Se le famiglie sforeranno la soglia litri mensili standard dovranno allora pagare il surplus in base alla loro condizione economica, ma soprattutto al numero di componenti che le costituiscono. Il costo del surplus deve essere considerato diviso in tre fasce di consumo
Fino a 3.000 litri di acqua in esubero alle quote di fornitura gratuita: tariffa media nazionale al litro su base inflazionale.
Quando si superano i 3000 litri di consumo mensile verranno applicate tariffazioni sempre crescenti nell’ordine del 30% in più , fino ad arrivare al 50% di rincaro, rispetto le rispettive soglie di 6000 litri (in surplus )e 10000 litri (in surplus)
Nota
Ovviamente tale principio di tariffazione sarà applicato nei casi di utilizzo domestico e dunque privato dell’ acqua , tale proposta non tocca l’ area commerciale , industriale e agricola della richiesta idrica.
Il Progettoh2o si propone dunque di restituire ai cittadini un diritto primario dell’ uomo : quello dell’ acqua.
Mira a togliere di mano agli speculatori dell’ acqua i diritti di vendita pubblica e di distribuzione . Cerca di portare avanti con una proposta semplice e chiara , una politica di Risparmio idrico , da anni ignorato dalla politica nazionale e locale . Le aziende pubbliche dovranno fornire ad ogni nucleo familiare (in base anche al numero dei componenti) una quantità media di acqua al mese gratuitamente. Possiamo stimare che una famiglia composta da 4 persone possa usufruire di 4000 litri di acqua al mese gratuitamente.
Questa modesta quantità servirà ad adempiere in maniera civile ed umana ai maggiori consumi di acqua che mediamente vengono consumati da una famiglia italiana (igiene personale, elettrodomestici comuni, acqua da bere)