CITTA' DEL VATICANO - I campi di accoglienza temporanei per gli immigrati sono spesso delle "autentiche prigioni": è quanto ha denunciato oggi il cardinale Renato Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti, che ha commentato oggi, in una conferenza stampa in Vaticano, il messaggio del Papa per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2008 . "I campi di accoglienza per profughi e rifugiati dovrebbero tornare ad essere ciò per cui furono creati: un luogo ove stare temporaneamente", ha detto a sua volta l'arcivescovo Agostino Marchetto, segretario dello stesso dicastero. Mons. Marchetto ha parlato delle drammatiche condizioni di vita dei giovani rifugiati, che spesso "soffrono immensamente per violazioni di diritti umani subite in quanto vittime di guerre e violenze, o di negligenza, crudeltà, sfruttamento sessuale o di altro genere, per discriminazione razziale, aggressione e occupazione straniera dei luoghi dove vivevano. Essi perdono le loro case e anche, per conseguenza, la loro infanzia felice, familiare e protetta". Mentre in alcuni Stati, ha aggiunto, "si giunge perfino alla detenzione di minori non accompagnati". L'abbandono e l'insicurezza che incontrano nei Paesi occidentali, ha precisato, "li porta spesso alla depressione, a ritirarsi in sé stessi, o a divenire aggressivi".
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