(AGI/REUTERS/EFE) - Gaza, 27 nov. - Altri tre palestinesi sono stati uccisi nella Striscia di Gaza dai colpi di arma da fuoco esplosi da soldati israeliani di guardia lungo la frontiera: da ieri, quando furono eliminati quattro presunti estremisti, ammonta a sette il numero complessivo dei palestinesi che hanno perso la vita nell'enclave per mano delle truppe dello Stato ebraico. Stando a fonti mediche locali, una delle vittime odierne era un semplice civile, falciato da raffiche di armi automatiche nel settore sud della Striscia, vicino al valico di confine di Soufa: era stato avvistato mentre si comportava "in maniera sospetta", ha spiegato un portavoce dell'esercito in Israele, a detta del quale l'uomo ha messo in allarme i commilitoni avanzando nella loro direzione.
Gli altri due morti erano invece miliziani di Hamas, uccisi al nord, nei pressi del campo profughi di Jabaliya: lo ha denunciato lo stesso gruppo radicale, che dalla meta' di giugno controlla Gaza dopo averla strappata con la forza ai rivali del partito nazionalista al-Fatah. Il portavoce militare israeliano ha spiegato che i due stavano cercando di collocare una bomba a ridosso della recinzione di sicurezza che corre lungo la frontiera.
E' cosi' salito ad almeno 5.940 il totale delle persone che sono state uccise negli oltre sette anni trascorsi da quando ebbe inizio, alla fine del settembre 2000, la rivolta chiamata 'Intifada di al-Aqsa', tuttora in corso: in massima parte, piu' dei tre quinti, i morti erano palestinesi; il resto cittadini d'Israele, eccettuati una sessantina di stranieri. Tre giorni fa erano stati uccisi, sempre a Gaza, due fratelli che stavano tentando di entrare in Israele per cercarvi lavoro come braccianti agricoli. (AGI)