ROMA - Il riscaldamento globale causato dall'uomo potrebbe causare impatti irreversibili: il documento finale della sessione plenaria dell'Ipcc, il gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico riunito a Valencia dal 12 novembre, esprime questa preoccupazione accanto al concetto che il riscaldamento "é inequivocabile". Le osservazioni su tutti i Continenti e la maggior parte degli Oceani mostrano infatti che, si legge nel resoconto finale dei lavori, "sono o stanno per essere colpiti dai cambiamenti climatici regionali, in particolare dall'aumento della temperatura". Le emissioni globali di gas serra sono cresciute del 70% tra il 1970 e il 2004.
Secondo gli esperti dell'Ipcc, infatti, la "Carbon intensity" delle emissioni globali di gas serra sta crescendo di nuovo dal 2000 Continuando con l'attuale tasso di incremento o con un tasso maggiore, le attuali emissioni di gas serra produrranno un ulteriore riscaldamento globale, causando molti cambiamenti nel sistema globale climatico durante il XXI secolo. E questo riscaldamento sarà "molto probabilmente" (90-95%) superiore a quello osservato durante il ventesimo secolo. Gli sforzi e gli investimenti che si faranno nei prossimi 2 o 3 decenni avranno un grande impatto sulle opportunità di realizzare dei livelli di stabilizzazione più bassi ma un ritardo nelle riduzioni delle emissioni, spiegano ancora gli esperti, causerà un aumento del rischio di impatti più severi dei cambiamenti climatici. E le opzioni tecnologiche sono già disponibili o lo saranno nei prossimi decenni, "a condizione - si legge - che siano disponibili adeguati incentivi che ne garantiscano lo sviluppo, l'acquisizione, lo sfruttamento e la diffusione, superando le relative barriere".
WWF, 'ASSORDANTE' ALLARME GLOBALE
Un assordante allarme globale: il Wwf definisce così il contenuto del Rapporto degli scienziati del Gruppo di Lavoro Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici, IPCC, riuniti da lunedì scorso a Valencia, secondo il quale si sta andando verso conseguenze irreversibili per il clima mondiale.
"Il messaggio dell'IPCC non può essere annacquato o frainteso, la scienza è chiarissima, parla con una sola voce e in modo inequivocabile. I cambiamenti climatici sono il prodotto delle attività umane, ma è altrettanto chiaro che la soluzione del problema è nelle nostre mani - ha dichiarato Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia - L'IPCC mostra che per impedire i danni irreparabili e catastrofici dei cambiamenti climatici non bisogna fare altro che ridurre le emissioni. Come ha detto il presidente dell'IPCC, il tempo dei dubbi è passato, ora bisogna agire. Ma dobbiamo agire subito; e se lo facciamo potremo rallentare e, nel lungo periodo, fermare il fenomeno".
Per Mariagrazia Midulla, responsabile del Programma Clima del WWF Italia, "il primo passo dovrà essere fatto proprio dai paesi più ricchi e industrializzati che devono ridurre entro il 2020 le proprie emissioni del 30% al disotto dei livelli del 1990 e investire in tecnologie pulite e progetti di adattamento nei paesi in via di sviluppo".
SUD EUROPA, SICCITA' E RISCHIO PER LA SALUTE
Il Mediterraneo e il sud Europa sono a rischio siccità e le aree montane subiranno dei ritiri dei ghiacciai e della copertura nevosa. Con conseguenze per il turismo invernale e perdite estensive di specie, che potranno raggiungere il 60% se non diminuiranno le emissioni di gas serra, causa del riscaldamento globale. Aumenteranno anche i rischi per la salute a causa di ondate di calore e per un aumento della frequenza degli incendi.
E' quanto si legge nella relazione finale dei lavori dell'Ipcc, gli esperti del gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, che si sono confrontati per cinque giorni sugli obiettivi da proporre al prossimo vertice mondiale di Bali sul clima che si terrà a dicembre. Secondo gli esperti nel sud dell'Europa si avranno temperature più alta e aumenterà la siccità, che causerà effetti oltre che sulla disponibilità di acqua anche sul potenziale idroelettrico, il turismo estivo e la produttiva agricola.